Profumo di casa

Profumo di casa

Dank eines neuen Projekts kann Céline eine wunderbare Zeit in Freiburg verbringen. Diese mittelalterliche Stadt hat weit mehr zu bieten als nur Fondue und Double Crème. In ihrem Reisebericht teilt die Studentin aus Verona ihre Erlebnisse und Eindrücke und zeigt, was Freiburg und die Universität für Besucher_innen bereithalten.

Buongiorno a tutti!

Mi chiamo Céline, ho 23 anni e frequento il secondo anno del corso di laurea magistrale in Tradizione e interpretazione dei testi letterari presso l’Università degli Studi di Verona. Ho scelto di seguire, per il mio iter universitario, il curriculum italo-svizzero che permette agli studenti dell’ateneo veronese di trascorrere il secondo anno del corso a Friburgo (CH) e ottenere, in questo modo, un doppio titolo. La decisione di intraprendere questo percorso è nata sia dal desiderio di migliorare le mie competenze in lingua francese sia dalla curiosità di studiare la mia materia del cuore, la letteratura italiana, all’estero e, più in particolare, presso l’Università di Friburgo che vanta una tradizione di studi celeberrima grazie all’insegnamento di professori quali Contini e Pozzi.

A settembre 2023 ho preparato le valige per partire in treno alla scoperta di un nuovo paese, la Svizzera. Dopo aver fatto prima tappa a Milano e poi a Berna, aver attraversato alcuni dei paesaggi più belli d’Europa, finalmente, dopo 6 ore3 di viaggio circa, sono giunta a destinazione. Arrivata a Friburgo, mi sono trovata dinnanzi ad una piccola e graziosa cittadina che conserva, in ogni angolo, la sua identità svizzera. Nonostante le dimensioni ridotte, infatti, il capoluogo del cantone offre ai suoi abitanti tutti i comfort di cui hanno bisogno e agli studenti, che costituiscono un’importante fascia della popolazione, una realtà vivace e stimolante. Camminando tra le strette viuzze di impronta medievale della città, ci si sente accolti come in un nido e il profumo di cuchaule appena sfornata, che si sente uscire ogni mattino dalle tante boulangerie, diventa presto il profumo di casa. Ho trovato una stanza tutta per me nella Basse Ville, la zona più caratteristica della città e quella che ospita il fiume Sarine, grazie all’organizzazione Apartis, che mi permette di condividere momenti della giornata e spazi comuni con altri studenti.

L’università, situata nella parte alta della città e quindi raggiungibile a piedi per i più coraggiosi e in funicolare o in autobus per i più pigri, vanta di diversi poli. Le lezioni afferenti al dipartimento di Italiano, in particolare, hanno luogo presso Miséricorde e Beauregard. Il sito di Miséricorde, in posizione centrale rispetto alla città e molto vicino alla stazione, si riconosce grazie alle sue grandi dimensioni che consentono a tutti gli studenti di materie umanistiche di trovare, oltre alle aule dedicate alle lezioni, spazi consacrati allo studio, allo sport, alla pratica religiosa e alle attività ricreative.
È questo il luogo che frequento tutti i giorni per seguire i corsi e i seminari previsti dal mio piano di studi, ma anche per studiare in biblioteca o rilassarmi sulle poltroncine presenti nei corridoi. Sono proprio i corridoi che all’ora di pranzo si affollano di studenti che in ogni luogo trovano il loro posto ideale per mangiare in compagnia e scambiare qualche parola con i coetanei. Per fare una buona merenda e ricaricare le energie con un caffè, invece, ci si può spostare nella Cafétéria, situata proprio sopra alla mensa, che offre squisitezze di ogni tipo.

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L’università non è solo un luogo di ascolto e di studio, diventa anche un ambiente ricco di attività e divertimento quando la Fachschaft di Italiano organizza aperitivi, serate giochi, club del libro e rassegne cinematografiche. Momenti di svago, questi, che vedono studenti e docenti dialogare e confrontarsi, tra uno snack e l’altro, sulla loro più grande passione. Le associazioni studentesche sono spesso all’origine di innumerevoli appuntamenti che coinvolgono tanti giovani e animano la vita universitaria: in particolare, ho partecipato a dicembre alla realizzazione della corona dell’Avvento, tipico simbolo natalizio friburghese.
L’Unifr, inoltre, dà la possibilità agli studenti di frequentare i corsi di lingua e di sport proposti dall’ateneo in maniera del tutto gratuita: personalmente ho scelto di seguire un corso di lingua tedesca e di dedicarmi, la sera, alla danza moderna e allo yoga.

Uscendo dalle porte di Miséricorde sul finire di una giornata dedicata allo studio, ci si trova davanti ad una città a misura d’uomo, dominata dalla monumentale cattedrale medievale di Saint Nicolas. Al santo patrono di Friburgo, è dedicata una grande festa, nel corso del primo weekend di dicembre, che lo vede sfilare in tutte le vie della cittadina e lanciare i celebri biscômes ai più piccoli. Una folla ingente proveniente da ogni angolo del paese, dopo essersi riscaldata con un buon bicchiere di vin chaud, attende con ansia il famoso discorso spesso accompagnato, come anche quest’anno è accaduto, dalla magia della neve. Piccola e caratteristica, infatti, Friburgo ama mantenere le tradizioni, come anche quella della grande sfilata di Carnevale a febbraio e della condanna a morte di Rababou nella Basse Ville.

Vivere a Friburgo non significa solo avere la fortuna di conoscere una nuova città ma significa anche avere la possibilità di visitare, grazie al fornito sistema di reti ferroviarie, altri importanti centri svizzeri come Berna e Losanna che, soprattutto durante il periodo natalizio e quello primaverile, vantano di un fascino molto particolare. Ma ora è tempo di tornare allo studio… In questi giorni sto iniziando a lavorare alla mia tesi magistrale che vedrà coinvolti due relatori a rappresentare le due università in cui ho studiato.

Vi saluto, dunque, augurandovi il meglio per i vostri studi e le vostre vite e invitandovi, se ne avete l’occasione, a cogliere al volo preziose e arricchenti esperienze come questa. Ci vediamo presto, forse proprio tra i corridoi dell’università, e ad maiora!

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