Sandra Clerc
Dr, Habil
sandra.clerc@unifr.ch
+41 26 300 7896
https://orcid.org/0000-0002-8392-6946
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Oberassistent_in,
Departement für Italienisch
BQC 11 bu. 3.615
Av. de Beauregard 11
1700 Fribourg
Biografie
Sandra Clerc è nata in Ticino, ha studiato al liceo cantonale di Locarno e ha conseguito una laurea in letteratura italiana all'Università di Friburgo con la tesi intitolata Guido Juvenalis. Commento all'Andria di Terenzio. Dal settembre 2007 all'agosto 2012 è stata assistente diplomata alla cattedra di letteratura italiana a Friburgo presso il professor Edoardo Fumagalli. Dal gennaio 2013 all'agosto 2017 è stata assistente dottore presso il professor Uberto Motta. Dal settembre 2017 ha preso servizio in qualità di maître-assistante, conseguendo l'abilitazione universitaria nel 2020.
Interessata in particolar modo al periodo umanistico, rinascimentale e al primo Barocco, ha curato, nell'ambito della tesi di dottorato, l'edizione delle lettere italiane e latine di Francesco Ciceri, umanista di origine ticinese, pubblicata nella collana dei « Testi per la storia della cultura della Svizzera italiana ». La sua attività di ricerca principale verte attualmente sul teatro cinquecentesco, con particolare attenzione alle tragedie della metà del secolo e alla produzione di Luigi Groto.
Forschung und Publikationen
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Pubblicazioni
61 Publikationen
Recensione a "ARNOVIT. Archivio Novellistico Italiano", 2022, 7, pp. 128 (Fascicolo monografico: Novella e teatro, a cura di V. Merola, T. Nocita, E. Zanin)
Sandra Clerc, La Rassegna della Letteratura italiana (2023) | ArtikelUne scène pour tous les genres : le théâtre de Luigi Groto
Sandra Clerc, Études Épistémè (2022) | Artikel«Di principio sì reo, qual peggior fine io doveva sperar?» Le tragedie italiane di metà Cinquecento (1545-1565)
Clerc, Sandra (I Libri di EMIL, 2022), ISBN: 9788866804499 | BuchMachiavelli, Terenzio, e i «sali della commedia»
Sandra Clerc, Versants. Revista suiza de literaturas románicas (2022) | ArtikelPremessa
Gabriele Bucchi, Sandra Clerc, Versants. Revista suiza de literaturas románicas (2022) | ArtikelIntroduzione, Workshop «Magia e teatro nel Rinascimento», Università di Friburgo; 12 aprile.
S. Clerc, (2021) | KonferenzL'ultimo Pavese, 1948-1950, Conferenza di abilitazione, Università di Friburgo, 6 ottobre.
S. Clerc, (2020) | KonferenzLes Idées du Théâtre. Paratextes français, italiens et espagnols des XVIe et XVIIe siècles
S. Clerc, Hrsg. M. Vuillermoz, S. Blondet (Genève, Droz, 2020) | BuchkapitelLes Idées du Théâtre. Paratextes français, italiens et espagnols des XVIe et XVIIe siècles
S. Clerc, Hrsg. M. Vuillermoz, S. Blondet (Genève, Droz, 2020) | BuchkapitelTradizione, sperimentalismo, innovazione. Per l'edizione delle opere teatrali di Luigi Groto
S. Clerc, Studi giraldiani. Letteratura e teatro (2020) | Artikel -
Veröffentlichungen
61 Publikationen
Recensione a "ARNOVIT. Archivio Novellistico Italiano", 2022, 7, pp. 128 (Fascicolo monografico: Novella e teatro, a cura di V. Merola, T. Nocita, E. Zanin)
Sandra Clerc, La Rassegna della Letteratura italiana (2023) | Artikel -
Forschungsprojekte
«Un cieco è poi l’autor de la commedia. / Vedete mò, che lume vi può essere». Edizione commentata e studio critico della produzione teatrale di Luigi Groto, il Cieco d’Adria.
Status: AbgeschlossenBeginn 01.04.2019 Ende 31.03.2023 Finanzierung SNF Projektblatt öffnen Tra gli scrittori del Cinquecento che godettero ampia fama in vita e negli anni successivi alla morte, ma la cui notorietà declinò fino ad anni recenti, troviamo Luigi Groto (Adria 1541 – Venezia 1585). Spirito inquieto, accusato di possedere libri proibiti e per questo inquisito, fu membro di numerose accademie, avvocato, filologo e curatore editoriale, poeta, oratore, maestro di scuola e ingegnere idraulico, scrittore di teatro, attore e regista, in una moltiplicazione delle abilità tecniche e letterarie che caratterizza molti autori del suo tempo, ma che spicca comunque per la sua eccezionalità. Le sue Lettere furono a lungo utilizzate come modelli stilistici, al pari delle sue Orazioni; le sue Rime influenzarono la produzione di una vasta schiera di autori italiani ed europei, tra cui Marino, Góngora e Camoês, e le sue opere teatrali circolarono ampiamente in forma scritta e furono rappresentate sui palcoscenici internazionali per tutto il Seicento. La sua fama, tuttavia, si affievolì nei secoli successivi, complice la sfortuna critica che colpì molta poesia del tardo Cinquecento e del primo Seicento italiano. Luigi Groto fu autore di otto testi teatrali, che spaziano dalla commedia (Emilia, Il Tesoro, Alteria) alla tragedia (Dalida, Adriana), dalla favola pastorale (Calisto, Il Pentimento amoroso) al dramma sacro (il giovanile Isac). Tutte le pièces furono rappresentate almeno una volta, da attori dilettanti o da compagnie di mestieranti. Ciò che caratterizza in primo luogo la sua produzione è la forte carica sperimentale, nella quale l’ampio ventaglio di generi frequentati si mescola all’originalità delle scelte stilistiche e a un’eccezionale capacità di divulgazione. In ambito teatrale, Groto fu l’unico autore italiano del suo tempo a cimentarsi nei tre generi maggiori, cui si affianca il dramma sacro, come egli stesso non dimentica di ricordare ai lettori delle sue opere. All’interno di uno stesso genere, inoltre, egli scrive testi che fanno capo a diversi filoni della tradizione teatrale, in un’incessante spinta innovativa. Nonostante l’ampia fortuna antica di questi testi, mancano oggi edizioni e commenti scientifici delle opere teatrali di Groto, e nessuno studio ha finora affrontato l’indagine sull’insieme della sua produzione letteraria (Rime, Orazioni) e sull’epistolario, alla ricerca di elementi che possano gettare luce sulla sua attività drammaturgica. Questo progetto si propone dunque di pubblicare e commentare, in formato cartaceo e digitale, l’integralità della produzione teatrale grotiana giunta a noi, contribuendo in modo determinante all’avanzare degli studi sull’autore, che hanno recentemente ripreso slancio, e sul teatro rinascimentale italiano in genere, in campo nazionale e internazionale. La ricerca si inserisce nella tradizione filologica e critica che caratterizza la scuola friburghese, particolarmente attenta agli studi sul Rinascimento e sul Barocco, e rappresenta la puntuale continuazione degli interessi scientifici della richiedente. Il lavoro avrà una triplice articolazione. In un primo momento sarà necessario allestire l’edizione dei testi, la cui trasmissione è affidata unicamente alla stampa; per questo, la trascrizione delle principes delle opere sarà confrontata con tutte le edizioni successive. In un secondo tempo, il lavoro di commento (introduzione alle singole opere e apparato di note al testo; studio delle caratteristiche linguistiche e stilistiche, anche alla luce delle Rime) avrà come scopo 1. l’individuazione di legami (tematici e formali) che uniscono le varie opere – teatrali e non – di Groto, e 2. la ricerca delle fonti, con particolare attenzione all’influenza di autori quali Giraldi Cinzio e Ariosto, nonché 3. l’esame dell’impatto che tali testi ebbero nell’Europa del tardo Cinque e del primo Seicento. La conclusione del progetto sarà siglata da un ampio saggio critico che indagherà l’insieme della produzione teatrale grotiana; il saggio permetterà in particolare di inserire queste opere nell’ambito della vasta produzione drammatica del Cinquecento e del primo Seicento, illuminando al contempo una figura ingiustamente considerata come marginale. Héroïnes tragiques à la Renaissance
Status: AbgeschlossenBeginn 01.12.2017 Ende 30.04.2018 Finanzierung SNF Projektblatt öffnen L’intérêt pour les héroïnes anciennes à la Renaissance est visible tant dans les arts figuratifs, tant dans la littérature de l’époque ; pourtant, le rôle de ces figures dans plusieurs genres littéraire, et dans la tragédie notamment, n’a pas fait, jusqu’à présent, l’objet d’études approfondies. Ce constat rend manifeste la nécessité d’entreprendre une analyse détaillée permettant d’éclairer la fonction et l’importance de ces personnages, surtout avec les outils définis par les études de genre, et de déterminer dans quelle mesure et de quelle manière leur présence pouvait servir des objectifs de politique culturelle. Dans les dernières années, plusieurs études se sont penchées sur la redécouverte du théâtre ancien à la Renaissance, ou bien sur des œuvres ou des auteurs spécifiques. Toutefois, on déplore l’absence d’une recherche de grande ampleur qui met en lumière l’utilisation et le rôle des héroïnes anciennes dans la culture du XVIe siècle. À la suite de ces observations, le Colloque se propose de réunir les spécialistes de la Renaissance, afin de combler, par leurs contributions et leurs échanges, cette lacune.